Operetta » IL CONTE DI LUSSEMBURGO

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Musiche di Franz Lehár
Libretto di M.A. Willner e R. Bodanzky

Compagnia di Operette Alfafolies
Coro “Carmine Casciano”
Balletto Alfaballett
Scene e Costumi della Compagnia
Regia di Augusto Grilli

Siamo a Parigi. E’ carnevale e non manca la voglia di festeggiare anche a quell’allegra brigata formata da tanti giovani squattrinati che vivono a Montmartre. Fra loro c’è anche René, il Conte di Lussemburgo, tanto nobile quanto spiantato. Con lui è il suo amico Armand Brissard, pittore eternamente alle prese con la scarsità di denaro e con il pudore della sua modella Juliette. In questo clima, dove regna la voglia di divertirsi, ma il denaro scarseggia, René riceve una straordinaria proposta da un aristocratico russo. Il Principe Basilio Basilowitsch è innamorato della bella Angela Didier, cantante dell’Opéra, ma non può sposarla per l’insormontabile differenza di condizione sociale. Angela non è nobile, ma può diventarlo.
Basilio, in cambio di una forte somma di denaro, chiede al Conte di Lussemburgo di sposare la cantante per conferirle il titolo di Contessa, e divorziare tre mesi dopo rendendola disponibile ed adeguata alle nuove nozze. Il matrimonio fra René e Angela deve essere, naturalmente, senza... consumazione: i due non dovranno né conoscersi né vedersi. René accetta. Durante la cerimonia benché i due non si vedano, allo scambio degli anelli le loro mani si toccano e ciò basta a far nascere un confuso sentimento d’attrazione. René tiene fede ai patti, si disinteressa della donna e vive giorni di sfrenata allegria con il suo amico Armand. Durante le sue scorribande libertine però, senza sospettare che si tratti di sua moglie, vede Angela sulla scena, se ne innamora e, con l’intenzione di corteggiarla, interviene, grazie ai favori di Juliette, alla festa che la cantante ha offerto per il suo addio al teatro. Il tocco di un guanto di Angela ricorda a René il fugace contatto avuto durante la cerimonia nuziale. I due si riconoscono, si amano e decidono di restare marito e moglie, complice anche l’arrivo di una vecchia fiamma del Principe Basilio, la Principessa Kokozow. Il cerchio si chiude ben presto in un saggio lieto fine: mentre Basilio si dispera due coppie gioiscono, perché anche Armand e Juliette hanno trovato il coraggio di sposarsi.

“Il conte di Lussemburgo” venuto quattro anni dopo “La vedova allegra”, è una caratteristica operetta viennese condotta secondo le regole del tenero, del patetico e del comico, che costituiscono gli elementi basilari del genere. Il sentimentalismo leháriano ha una gentilezza particolare e risponde musicalmente ad un tipo cui i viennesi sono rimasti fedeli per oltre un secolo.
Con “Il conte di Lussemburgo” nasce definitivamente la “coppia comica” (comico e soubrette) e su questo schema verranno forgiate tutte le altre operette, non solo di Lehár , ma di tutta la “siver age” della Piccola Lirica.
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