Operetta » CIN CI LA'

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Libretto di Carlo Lombardo
Musiche di Virgilio Ranzato

Compagnia di Operette Alfafolies
Coro “Carmine Casciano”
Balletto Alfaballett
Scene e Costumi della Compagnia
Regia di Augusto Grilli

Siamo a Macao, favoloso paese dell’Estremo Oriente. La principessa Myosotis, figlia di Fon-Ki, re di Macao, sta per sposarsi, ma è triste dovendo abbandonare i sogni e i giochi della fanciullezza, durante la quale è stata curata dal fedele Blum. Anche il principe Ciclamino, erede al trono di Corea, suo promesso sposo, è triste per gli stessi motivi e si dimostra scarsamente entusiasta del matrimonio. A Macao vige un’usanza che, dalla cerimonia del matrimonio di una principessa, sospende ogni divertimento e ogni lavoro, fintanto che il matrimonio stesso non viene consumato, evento che è annunciato dal suono di un carillon. Questa volta la “quaresima” è destinata a durare a lungo, perché entrambi gli sposini non sanno assolutamente nulla sull’amore. In questi frangenti, giunge a Macao la bella Cin Ci Là, attrice cinematografica francese e contemporaneamente arriva alla sua ricerca anche Petit Gris, che ne è stato l’amante ed è tuttora innamorato cotto di lei.
Il Mandarino di Macao Fon-Ky, decide di affidare i due giovani, così scarsamente entusiasti del matrimonio alle esperte cure di Cin Ci Là. La bella attrice prende a cuore la cosa e si dedica con particolare interesse all’emancipazione del principe Ciclamino. Petit Gris viene colto da un furibondo attacco di gelosia e, per vendicarsi, rivolge le proprie attenzioni alla principessa Myosotis. Ciclamino, che ha preso gusto alle “lezioni”, si innamora di Cin Ci Là e la vuole sposare, ma l’attrice saggiamente gli spiega che lei non può e non vuole contrarre nessun legame duraturo. Del resto la principessa Myosotis è ora disposta a lasciare le sue bambole e i suoi sogni e a convolare a giuste nozze con Ciclamino. Cosa che regolarmente avviene, fra i festeggiamenti di tutta Macao.

"Cin ci là" è un caso atipico di operetta: pochi spazi lirici ed un impianto che guarda sicuramente più alla rivista. Ma nel 1925 era quello il tipo di spettacolo che gli amanti del genere chiedevano, e Lombardo e Ranzato si adeguarono.
Le cronache dell’epoca riportano notizie di duetti bissati e trissati. Anche la musica fu lodata come aggraziata nelle sue larghe volute sentimentali, nel ritmo delle canzoni e nelle sue svelte allegrie.
Oggi Cin ci là resta, nel territorio italiano, una delle operette più amate dal pubblico e più rappresentate dalle compagnie di giro.
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