Operetta » SANTERELLINA

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Musiche di Hervé
Libretto di Meilhac e Millaud

Compagnia di Operette Alfafolies
Coro “Carmine Casciano”
Balletto Alfaballett
Scene e Costumi della Compagnia
Regia di Augusto Grilli

Il successo duraturo di Hervé gli arriva con Mam’zelle Nitouche, conosciuta in Italia col titolo di Santarellina, composta con Henri Meilhac e Albert Milhaud. Santarellina è stata senz’altro una delle operette più eseguite in terra francese. Si tratta di uno spettacolo perfetto. La trama è assai divertente e le musiche simpatiche hanno il dono di accompagnare l’azione piacevolmente fino all’immancabile lieto fine. Il libretto narra della vita di reggimento, del dietro le quinte del teatro e, in opposizione, della vita di collegio. Tutti gli elementi dell’operetta post-offenbachiana sono rispettati: il convento, le educande, La Madre Superiora con un passato da... dimenticare, il generale severo, il tenentino frequentatore del teatro leggero, il commilitone perennemente brillo, e infine lei, Denise, la santarellina del titolo. Il lavoro punta e gioca sulla doppia personalità dell’organista Célestin che diventa Floridor, quando clandestinamente scrive musiche di operetta. Célestin – Floridor non sono che la trasposizione teatrale del compositore stesso: Hervé degli anni giovanili. La trama narra, di Denise, un’educanda, più graziosa e spigliata delle altre, che riesce a mettere in subbuglio il collegio con la complicità involontaria del maestro di canto. Nel primo atto ella fugge dal convento in compagnia del maestro; nel secondo la troviamo in un teatro di operetta dove sostituisce la primadonna e ottiene un successo fulminante; nel terzo, presso una caserma, si traveste da ufficiale. E sarà proprio con l’ufficiale di cui ha preso in prestito il vestito che finirà per fidanzarsi.

Anche la musica è fine ed elegante: lo spartito ha un “alleluja” dal garbato accompagnamento d’arpa, un duettino graziosissimo dedicato al soldatino di piombo, una bella preghiera a Sainte Nitouche, una squisita aria “Babet e Cadet”, l’immancabile marcia militare.
Santarellina è l’icona di un epoca: nel 1883 il teatro d’operetta francese era dominato dalle donne, le soubrette tutte pepe che con la loro sola presenza potevano portare al trionfo uno spettacolo, con una sola occhiata potevano suscitare le più grasse risate e con un inchino fatto con malizia potevano infuocare i cuori degli spettatori più sensibili al fascino femminile.


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