Operetta » ADDIO GIOVINEZZA

Musiche di Giuseppe Pietri
Libretto di Alessandro De Stefani dall’omonima commedia di Camasio e Oxilia

Compagnia di Operette Alfafolies
Coro “Carmine Casciano”
Balletto Alfaballett
Scene e Costumi della Compagnia
Regia di Augusto Grilli

Siamo all'inizio del '900. Mario, uno studente della buona borghesia provinciale, è a Torino dove frequenta la facoltà di Medicina. Ha preso in affitto una camera e tra casa, università e scorribande al Valentino, trascorre gli anni felici della goliardia mentre nasce il suo primo amore: è Dorina, e fa la modista , una brava ragazza che entra ben presto a fare parte della allegra brigata degli amici di Mario tra i quali c'è Carlo che amoreggia con Emma e Leone, il più buono, vittima privilegiata delle burle dei compagni, ma veramente un cuore d'oro. Tutti stanno preparando la tradizionale festa delle matricole. Mario, rimasto solo, ripassa il rituale goliardico quando irrompe nella sua stanza una donna sensuale e misteriosa. Fra lo studente e la signora nasce una irresistibile attrazione e si danno appuntamento per la sera stessa al Teatro Carignano. E' qui, in mezzo ad una grande festa, che la signora dà sfogo al suo capriccio e Mario se ne invaghisce e decide di riceverla nuovamente nella sua stanza, ma Dorina se ne accorge e gli chiede spiegazioni. Mario inventa una scusa. Dice a Dorina che la donna in questione è un'avventura di Leone. A complicare il tutto arrivano gli studenti che trascinano Mario all'università per una importante riunione.
Leone, rimasto solo con Dorina, non riesce a sostenere il sotterfugio e confessa la tresca, lasciando che Dorina affronti da sola la rivale. Quando Elena arriva è sorpresa, ma Dorina le confessa il suo amore per Mario e costringe "la signora" ad abbandonare il campo. Al suo ritorno Mario sfoga tutto il suo furore su Dorina e sul suo "complice" Leone. Avrà però ancora occasione di rivedere Elena a teatro durante una recita, ma Elena è cambiata: Mario ne è profondamente ferito. Arriva il giorno della laurea: Mario, Leone e Carlo sono pronti per chiudere la bella avventura goliardica festeggiando insieme e nel bel mezzo della "bicchierata" arriva Dorina. Lei e Mario non si erano più visti, ma sicuramente hanno continuato a volersi bene di quell'amore che nessuno dei due potrà dimenticare, mentre una voce sale dalla strada: …fugge la bellezza e giovinezza non torna più, ma l'amore vero morire non può!

Giuseppe Pietri individua nel tempo di marcia il momento studentesco: solenne è la marcia d’introduzione degli studenti, più ritmate, quasi da Cafè Chantant, le altre: il quintetto del I atto, il duetto del cioccolato, il sestetto del III atto. Tutto il resto è melodia. Può essere di reminescenza pucciniana, mascagniana o soltanto “alla Pietri”, con diverse idee musicali in ogni brano, talvolta con doppio refrain, ma sempre di impronta operistica. Un’opera, però, a carattere leggero.
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