Prosa » LA LOCANDIERA

Commedia di Carlo Goldoni

Compagnia Alfaprosa
Scene e Costumi della Compagnia
Regia di Augusto Grilli

In questa commedia di Carlo Goldoni troviamo un ideale femminile di malizia, grazia, talento mondano:
Mirandolina, la proprietaria di una locanda in Firenze. Schietta, decisa e tenace conduce la sua attività in maniera egregia, gestendo a suo favore le profferte d’amore che le giungono dai suoi ospiti. Tra di essi spiccano il Conte d’Alba Fiorita, ricco ma non nobile personaggio, in perenne contrasto con lo spiantato Marchese di Forlimpopoli. L’uno tenta di conquistare Mirandolina con i regali, l’altro tenta di far breccia su di lei vantandosi della nobiltà. Giunge alla locanda Il Cavaliere di Ripafratta, un tipo rude e misogino che non la degna di attenzione. Ecco che Mirandolina, colpita nell’orgoglio femminile, decide di sedurlo.
Son arti sapienti quelle che Mirandolina usa ed alla fine riesce a punire il Cavaliere facendolo innamorare pazzamente di lei. Ma si sa, in quel periodo una donna sola non poteva avere tanta libertà e tantomeno gestire un’attività in proprio senza incorrere nelle chiacchiere. Per levarsi da questa situazione e soprattutto per liberarsi dall’ormai incontrollabile Cavaliere, Mirandolina decide di seguire le indicazioni del padre deceduto. Sposerà colui che le era stato destinato ovvero Fabrizio, il fido cameriere della sua locanda, da sempre innamorato di lei, che dopo aver sofferto vedendola stuzzicare il Cavaliere, è felice di poter essere l’unico uomo per Mirandolina… o almeno è quello che lui pensa!

La commedia goldoniana è quanto mai attuale, in quanto irrompono sul palcoscenico valori borghesi, quali l'operosità, il senso della misura, l'attenzione al guadagno, valori di cui la nostra società è tuttora pervasa. Inoltre, non va tralasciata la parte di "eroe positivo" che Mirandolina ricopre all'interno de “La locandiera” a più di due secoli di distanza dalla sua stesura. Si tratta di un personaggio ben definito non solo caratterialmente, ma anche socialmente: non è più la servetta intrigante della commedia precedente, il tipo della donnina brillante e capricciosa, ma è una locandiera con i suoi affari, i suoi interessi. È un personaggio radicato in una precisa realtà sociale, lontano da generalizzazioni e stereotipi, il cui comportamento è dettato non da caratteristiche fisse ed immutabili, ma dalle sue esperienze e dalla sua posizione sociale ed è significativo che a conclusione della commedia Mirandolina sposi un borghese come lei, il cameriere Fabrizio.
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