Operetta » LA CITTA' ROSA

Musiche di Virgilio Ranzato
Libretto di Carlo Lombardo

Compagnia di Operette Alfafolies
Coro “Carmine Casciano”
Balletto Alfaballett
Scene e Costumi della Compagnia
Regia di Augusto Grilli

Nella bella cittadina indiana di Jaipur si è rifugiato il giovane parigino Pusot per sottrarsi al matrimonio con Crapotte.
Pusot, per far perdere definitivamente le sue tracce, ha cambiato anche il suo nome: per tutti è il signor Pst. Tranquillo e sereno il nostro Pst sta per sposare la figlia di Black Bey, quando giunge improvvisamente da Parigi proprio Crapotte che gli impone di lasciare la sua fidanzata indiana e di condurre lei all’altare.
Frattanto il valletto di Pst, Kerì, non si dà pace perché la sua Delhi non vuole sposarlo. Infatti a Jaipur vige la legge secondo la quale alla morte del marito la moglie dovrà seguirlo nell’aldilà immolandosi sul rogo.
Keri è fragilino di costituzione e Delhi non desidera assolutamente rimanere vedova. Questa norma permette a Pst di sposare Crapotte e di fingersi morto lo stesso giorno sì da permettere il...sacrificio di della moglie. Ma quest’ultima non vuole saperne di seguire Pst all’altro mondo e aizza le donne di Jaipur allo sciopero coniugale. Interviene il Marajà di Jaipur: sposerà lui la parigina purché lo sciopero finisca. Ma a questo punto scatta la gelosia di Pst che, dopo vari travestimenti, ritorna sulla terra a tutti gli effetti per impalmare la sua Crapotte.

Le produzioni di Lombardo mirano al grosso spettacolo, pur tenendo a mente i valori musicali, e i quadri coreografici sono di bell’effetto e numerosi, abbonda il lusso dei costumi e la ricchezza della messa in scena, quasi un anticipo della rivista spettacolare. Stavolta siamo in un’India fantasiosa, farsesca, zeppa di amene sciocchezze. La musica è brillantissima e carezzevole, prende e sorprende per la sua vitalità. La bella cantabilità della romanza “Ma sei la mia luce, tu”, il vibrante duetto “Fior di felicità”, passano in secondo piano rispetto all’infiammante entrata della soubrette “Piovon stelle e fiori”, al coro “Perle”, al frenetico “Charleston buon dì”. Il duetto comico “Ah! Crapotte!”, tipico per strappare bis, non vale quello del primo atto”Piove… piove” forse il più carino della produzione Lombardo & Ranzato.
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